venerdì 15 dicembre 2017

Sono straniero nella nostra vita,
perciò a te sola parlo, e in versi strani:
a te, luogo sperato, età fiorita,
nido di paglia e pioggia sopra i rami,

arnia d’acqua che trema al primo albore,
nel buio nuova Dolcezza… (Ma ora è tempo
che i corpi lieti tornino all’amore,
urlino gioia, e una ragazza pianga

fuori, nel freddo. E tu? In città non sei,
non vai incontro alle notti, è l’ora in cui
solo ricordo di una bocca vera

sono i miei versi…) O frutti maturi,
fonti di vie dorate, parchi d’edera,
solo a te parlo, mia assente, mia terra…


Philippe Jaccottet

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